Scopri la Mela
Si torna a discutere sui prezzi di iPhone 6, lo smartphone più atteso del 2014 e autentico must have per gli appassionati della mela di Cupertino.
Non si discute però delle sue specifiche tecniche, né tantomeno del suo design, ma del prezzo, che in Italia, almeno secondo le proteste vibranti del Codacons, sarebbe il più alto d’Europa.
Una situazione che in realtà non rappresenta una novità, dato che anche per i precedenti modelli, iPhone 5 e 5S, il nostro paese si era aggiudicato il triste primato.
C’entrerebbero, almeno stando a quello che ci racconta Apple, tutta una serie di tasse e balzelli che farebbero lievitare il prezzo di iPhone 6 di parecchio, staccando di qualche decina di euro i prezzi praticati nel resto d’Europa.
60 euro in più rispetto all’Inghilterra
Prezzi più bassi d’Europa in Inghilterra, dove per alcuni modelli si pratica un prezzo fino a 60€ minore rispetto a quelli praticati in Italia. Nello specifico il risparmio si metterebbe in tasca nel caso di acquisto dei modelli più costosi, come iPhone 6 da 128GB e il suo equivalente Plus.
Su Amazon intanto impazziscono i preordini, con i commercianti dei paesi della UE che vogliono sfruttare a loro vantaggio questa differenza di prezzo, cercando di vendere a più non posso agli appassionati Apple d’Italia, che pur di risparmiare 50-60€ potrebbero essere disposti ad effettuare il loro ordine online.
Propensione hi-tech? Una baggianata
Nel frattempo, sui maggiori quotidiani nazionali, si indica la propensione hi-tech degli italiani come responsabile del prezzo truffa praticato da Apple in Italia. Propensione hi-tech che è però una chimera dalle nostre parti e che non potrebbe comunque giustificare una differenza sostanziale come quella che abbiamo di fronte per iPhone 6.
A fare la differenza sono balzi e balzelli, come la tassa SIAE per le copie “in potenza”, l’IVA al 22% e più in generale i maggiori costi di distribuzione che Apple deve fronteggiare in Italia.
