Il telefono appartiene a Dahir Adan, il responsabile dell’accoltellamento di 10 persone in Minnesota, in un centro commerciale, avvenuto soltanto il mese scorso. L’attacco è stato inoltre rivendicato dall’ISIS, anche se al momento non sembra ci siano elementi in grado di confermare quanto rivendicato dallo Stato Islamico.
L’FBI: esploriamo tutte le opzioni tecniche e legali
In una conferenza stampa che si è tenuta appunto in Minnesota, Thorton dell’FBI ha confermato che l’iPhone di Adan è in realtà bloccato con passcode e che l’organizzazione starebbe considerando tutte le vie possibili per sbloccare il telefono.
Apple questa volta però, da specifiche tecniche, non può assolutamente sbloccare il telefono in quanto a partire da iOS 8 ogni dispositivo che fa girare il sistema operativo in questione è criptato con procedure incontrovertibili anche da parte di Apple.
In vista però altri litigi tra FBI e Apple
Nonostante Apple neghi la possibilità di poter sbloccare il telefono in questione, quello che moltissimi commentatori d’oltreoceano si aspettano è una riedizione della battaglia che vide Cupertino e Washington fronteggiarsi in un caso analogo.
Tim Cook, senza che però sia già intervenuto sulla nuova questione, fu piuttosto chiaro di preferire la privacy dei suoi utenti (sempre e comunque, dato che sbloccare un telefono sarebbe tecnicamente come sbloccarli tutti) alla possibilità per le agenzie governative di sbloccare qualunque iPhone.
La questione fu conclusa con l’FBI che acquistò un metodo per superare le protezioni (a carissimo prezzo, si parla di circa 1 milione di dollari) e che dunque riuscì a sbloccare il dispositivo.
La cosa potrebbe però non essere affatto disponibile in questa circostanza, dato che il sistema operativo è aggiornato e potrebbero non esserci metodi per superare il blocco.
Staremo a vedere: per il momento pare che l’FBI prima di rivolgersi ad Apple sia disposta a sondare altre opzioni.